Aggiornato il 06/02/2025
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*Articolo aggiornato Dicembre 2024
La vita inizia con un inspiro, e finisce con un espiro. È un dato di fatto, una legge universale che non fa distinzioni di sesso, età o colore della pelle.
Ed è proprio la convinzione che i nostri respiri siano in qualche modo contati, e che con quanti meno ne facciamo più a lungo viviamo, che ha dato origine alle tecniche respiratorie conosciute con il nome di pranayama.
In questo articolo esploreremo il significato profondo di Pranayama, l’antica pratica yogica che insegna a controllare il respiro per armonizzare corpo e mente.
Scopriremo i principali benefici che questa tecnica può offrire, dal ridurre lo stress al migliorare la concentrazione, fino a favorire il benessere generale.
Approfondiremo le tecniche più conosciute, come la respirazione a narici alternate e il respiro yogico completo, con consigli pratici su come iniziare il tuo percorso di consapevolezza respiratoria.
E non finisce qui: all’interno dell’articolo troverai un invito speciale alla nostra masterclass gratuita Respira Meglio, Vivi Meglio: I segreti per una respirazione corretta.
Una masterclass ricca di spiegazioni dettagliate e dimostrazioni pratiche, interamente dedicata alla scoperta del nostro respiro, dove potrai apprendere come integrare il pranayama nella tua routine quotidiana e trasformare il modo in cui respiri… e vivi.
Cosa significa Pranayama
Secondo uno dei più autorevoli testi di Hatha Yoga, gli Yoga Sutra di Patanjali, il pranayama costituisce uno degli otto anga, ovvero stadi o “membra” dello yoga.
In realtà con il termine Pranayama non si intendono solo le tecniche di respirazione utilizzate dallo yoga, ma il meccanismo attraverso il quale è possibile assorbire e controllare il prana, ovvero l’energia vitale, con lo scopo di rendere la mente stabile, forte, tranquilla e di poterne risvegliare le potenzialità latenti. (Che spesso nemmeno immaginiamo di possedere.)
“Prana, infatti, significa energia, o soffio vitale che riempie l’universo.”
Secondo una visione mistica si tratta dell’energia vitale che scorre all’interno di ogni essere, e rappresenta quindi la nostra fonte di sostentamento.
La principale sorgente di prana è in assoluto l’aria che respiriamo, ma in realtà lo assorbiamo anche dai cibi e dalle bevande, ed è per questo che nello yoga viene attribuita una grande importanza all’igiene del naso e della lingua, ad una lenta masticazione e, ovviamente, ad una efficace respirazione.
Il prana infatti viene assorbito tramite le mucose del naso e dai recettori nervosi dell’apparato respiratorio, ma anche attraverso le terminazioni nervose della lingua e della gola.
La parola ayama vuol dire invece «estensione» o «espansione»; la parola pranayama significa quindi «estensione o espansione della dimensione del prana».
Ovvero, un metodo per assorbire e indirizzare l’energia vitale nel corpo, rendere la mente stabile e raggiungere un livello superiore di coscienza.
Sempre secondo gli Yoga Sutra di Patanjali, il gradino che precede il pranayama è costituito dalla pratica degli asana, cioè le posizioni, che hanno lo scopo preparatorio di rendere il corpo agile, flessibile e rilassato, liberandolo da movimenti nervosi e tensioni muscolari.
Quando il corpo è «sotto controllo», è facile rivolgere l’attenzione al respiro, che funge da tramite tra la materialità del corpo e la spiritualità della mente, e questo ci permette, attraverso il pranayama, di raggiungere l’unione di questi due elementi, per poi passare al gradino successivo, ovvero la meditazione profonda, attraverso la ritrazione dei sensi.
Il pranayama è anche un metodo funzionale per prevenire e curare molti disturbi… tuttavia l’efficacia del pranayama come prevenzione è superiore all’efficacia terapeutica.
I benefici del Pranayama
Con un po’ di allenamento nella pratica del pranayama, si possono sperimentare pace mentale, riduzione delle tensioni, aumento del senso di benessere, ordine e disciplina del proprio comportamento.
Per questo la pratica delle tecniche di pranayama può potenzialmente apportare miglioramenti ad ogni aspetto della nostra personalità.
Nello specifico, i principali benefici del pranayama sono:
- Facilita l’eliminazione delle tossine.
- Migliora la circolazione sanguigna e linfatica.
- Ottimizza l’azione filtrante dei reni.
- Tonifica il sistema nervoso.
- Agisce positivamente sulla memoria.
- Aiuta la digestione.
- Libera da pensieri negativi e dalle paure che immobilizzano l’intento.
- Purifica le nadi. (I canali energetici del corpo)
- Stimola la milza.
- Equilibra il sistema ghiandolare.
- Rinforza il sistema immunitario.
Numerosi esperimenti dimostrano come durante la pratica del pranayama le funzioni vitali vengano ridotte al minimo, come il cuore pompi sangue più lentamente e si riposi (ad eccezione di alcune pratiche come kapalabhati), e la mente si rilassi in quanto soggetta ad un carico di lavoro minore.
Va da sé che, se il corpo è rilassato, la mente non ha bisogno di spendere energie per mandare impulsi di contrazione ai muscoli, e ciò che ne è consegue uno stato di pace mentale.
Il Pranayama migliora la funzione respiratoria esercitando i muscoli della respirazione e influenzando i centri respiratori, perciò si acquista la capacità di respirare in modo più efficiente.
Il Pranayama funziona perché, durante la pratica:
- Utilizziamo appieno la nostra capacità polmonare, migliorando quindi l’ossigenazione di tutto il corpo a beneficio di ogni singola cellula.
- Gli organi non ricevono solo ossigeno ma ricevono anche sangue in abbondanza e la loro efficienza viene incrementata.
- Le variazioni di pressione nella cassa toracica vengono intensificate, e ciò significa una migliore circolazione del sangue tra una cavità e l’altra, perché quando la differenza di pressione è notevole, la circolazione aumenta.
- I cambiamenti di pressione sollecitano gli organi che vengono compressi e decompressi migliorandone le funzioni.
Come iniziare a praticare il Pranayama
Prima di immergerti nelle tecniche di pranayama, è fondamentale padroneggiare il respiro e acquisire consapevolezza del suo flusso naturale.
Sebbene la respirazione sia un processo involontario che ci accompagna per tutta la vita, abbiamo la capacità unica di regolarlo e trasformarlo in uno strumento di equilibrio fisico e mentale.
Un buon punto di partenza è imparare a rendere il respiro calmo e uniforme, un passo cruciale per migliorare la qualità della respirazione e prepararti alle tecniche più avanzate.
Questo approccio permette di rilassare i muscoli, liberare la mente dalle tensioni e favorire il funzionamento armonioso delle funzioni fisiologiche.
La cosa interessante è che tutti possono praticare le tecniche di pranayama. Non esiste nessun limite fisico o di età che lo impedisca.
Se desideri approfondire le basi di una corretta respirazione, ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato: Perché è importante respirare correttamente… e come farlo.
Se, invece, non vedi l’ora di iniziare, il primo passo verso un corretto pranayama è proprio la ricerca dell’uniformità del respiro.
Tecnica di respirazione uniforme
Prima di avvicinarti al pranayama vero e proprio è importante che il tuo respiro sia uniforme.
Questo è un obiettivo semplice da raggiungere e che costa pochissimo in termini di tempo; devi solo munirti di un cronometro e di qualche minuto da dedicare al tuo respiro.
Di seguito ti spiego come fare:
Trova una posizione comoda e stabile:
- Posizione meditativa: Siediti a gambe incrociate sul pavimento. Se trovi questa posizione scomoda, utilizza un cuscino, un blocco yoga o un libro sotto i glutei per mantenere la schiena dritta senza tensioni. Scopri di più nel nostro articolo sulla meditazione.
- Opzione alternativa: Siediti su una sedia con le piante dei piedi ben appoggiate a terra. Assicurati che la schiena sia dritta, con la testa in linea con la colonna vertebrale, e rilassa spalle e collo.
Prepara il corpo e rilassati:
- Appoggia le mani rilassate sulle ginocchia.
- Rilassa le spalle, il collo e il viso.
- Chiudi gli occhi per favorire la concentrazione.
Concentrati sul respiro:
- Inizia ad ascoltare il tuo respiro rimanendo in ascolto dell’aria che entra ed esce dalle narici.
- Non cercare di modificare il respiro ma, semplicemente, ascolta.
Misura i tuoi cicli respiratori:
- Quando il respiro si è rilassato, fai partire il cronometro
- Conta 10 respirazioni lente e profonde (inspiro ed espiro contano come una respirazione).
- Annota il tempo necessario per completare i 10 cicli di respirazione (solitamente varia dai 2 ai 5 minuti, ma è soggettivo.)
Monitora i progressi:
- Continua a praticare e registra la durata dei tuoi cicli di respirazione ogni giorno.
- Quando riuscirai a completare i 10 cicli sempre nello stesso lasso di tempo, avrai raggiunto l’uniformità del respiro, il primo livello del pranayama.
Sii paziente e costante:
- Quando riuscirai a terminare i cicli di respirazione nello stesso lasso di tempo, avrai raggiunto il primo livello del Pranayama, che è l’uniformità del respiro.
- Ci possono volere alcuni giorni o mesi, anche questo è soggettivo.
La maggior parte delle persone si avvicina alle tecniche di pranayama senza aver raggiunto l’uniformità del respiro; ovviamente non è un grosso problema, è stato così anche per me e sono ancora viva, ma è altrettanto ovvio che se ci avviciniamo al pranayama con la giusta preparazione, la pratica sarà più efficiente e potremo godere al massimo di tutti i suoi benefici.
Non morivi forse dalla voglia di svegliarti la mattina e cronometrare i tuoi respiri?
Beh, adesso un buon motivo per farlo ce l’hai!!
Pranayama: le diverse tecniche di respirazione
Il pranayama include una grande varietà di tecniche di respirazione, ognuna progettata per raggiungere obiettivi specifici: rilassare la mente, energizzare il corpo, bilanciare le emozioni o migliorare la salute fisica.
Qui di seguito trovi le principali tecniche, ognuna corredata di benefici e istruzioni pratiche per iniziare. Puoi approfondire ogni tecnica con l’articolo specifico dedicato a ciascuna pratica.
Ricorda che per ognuna di queste tecniche, valgono le regole del Pranayama, cioè vanno eseguite in una posizione comoda seduta a gambe incrociate (o su una sedia, con i piedi appoggiati a terra) e con la schiena diritta.
Respirazione Yogica Completa
La respirazione yogica completa è considerata la respirazione ideale, grazie alla quale è possibile utilizzare al massimo la capacità polmonare.
Nel nostro articolo specifico, scopri di più sulla Respirazione Yogica Completa.
Benefici:
- Aumenta la capacità polmonare.
- Rilassa corpo e mente.
- Migliora la circolazione e l’ossigenazione.
Come praticarla:
- Inspira profondamente riempiendo prima l’addome, poi il torace, e infine le clavicole.
- Espira svuotando prima le clavicole, poi il torace, e infine l’addome.
- Osserva il percorso dell’aria che con l’inspiro sale lungo il percorso dall’ombelico verso la gole e con l’espiro scende dalla gola verso l’ombelico
- Ripeti per qualche respiro
Ujjayi Pranayama
La respirazione Ujjayi viene spesso tradotta anche come “il respiro del vittorioso”, proprio perché la sua esecuzione emula l’atteggiamento tipico di un guerriero quando espande il torace.
Scopri di più su questo pranayama nel nostro articolo Ujjayi Pranayama: il respiro del vittorioso!
Benefici:
- Rende più efficienti gli scambi gassosi tra ossigeno ed anidride carbonica.
- Allunga notevolmente le fasi di inspirazione ed espirazione.
- Facilita l’allungamento dei muscoli.
- Aiuta a rimanere “centrati” e a non disperdere energie verso l’esterno.
- Permette un maggior controllo del respiro, abbinato con il movimento.
- Produce un effetto riscaldante che aumenta la temperatura corporea.
Come praticarlo:
- Fai un respiro profondo, rilassa le spalle il collo, la mandibola e i muscoli del viso.
- Inspira lentamente dal naso ed espira dalla bocca emettendo il suono HHHHHHAAAAA. Il suono non andrebbe pronunciato ma è un rumore appena accennato, un po’ come quando vuoi appannare un vetro. (O quando ti metti la mano di fronte alla bocca per sentire se hai l’alito pesante 🙂 )
- Ripetilo per un paio di volte, cercando di rendere l’espiro sempre più lento e profondo
- Ora chiudi la bocca ed inspira profondamente dal naso, rilassando il viso.
- Espirando, contrai leggermente la glottide e cerca di riprodurre lo stesso suono HHHHHAAAAAA, con la bocca chiusa, ma senza stringere le mandibole, mi raccomando.
- Ripetilo per un paio di volte praticando la respirazione yogica completa, mentre ti concentri sul suono prodotto dal respiro nella gola.
Se hai qualche dubbio su come eseguirla correttamente, dai un’occhiata al tutorial gratuito:
Bhramari Pranayama
Bhramari in lingua sanscrita significa “ape”, e questa tecnica di pranayama si chiama così proprio perché durante la sua esecuzione viene prodotto un suono molto simile al ronzio di un’ape.
Scopri di più su Bhramari Pranayama nel nostro articolo specifico: Svuota la mente… respirando come un’ape!
Benefici:
- Aiuta ad eliminare l’insonnia;
- Allevia le tensioni nervose ed elimina le sensazioni d’ira, ansia e frustrazione.
- Elimina disturbi alla gola, rinforza e migliora la voce.
- Aiuta ad eliminare il mal di testa
- Migliora la concentrazione e la memoria
Come praticarlo:
- Chiudi gli occhi e rilassa il corpo.
- Chiudi gentilmente i condotti uditivi con gli indici.
- Inspira lentamente e profondamente dalle narici.
- Mantieni la bocca chiusa con i denti separati.
- Espira lentamente ed in modo controllato emettendo un ronzio… come quello dell’ape.
- Ripeti per 5-10 cicli.
Nadi Shodhana Pranayama
La respirazione a narici alternate è una tecnica pranayama che ha un profondo effetto calmante sulla mente, aiuta ad eliminare lo stress, serve per riequilibrare i canali energetici del corpo e per prepararci alla meditazione.
Scopri di più su La respirazione a narici alternate.
Una componente molto importante della respirazione a narici alternate è Nasagra Mudra o Vishnu Mudra.
Si fa così:
- Piega il dito indice e il medio verso il palmo della mano.
- L’anulare e il mignolo sono distesi e possibilmente a contatto.
- Porta la mano di fronte al viso, mantieni il gomito verso il basso, evitando di appoggiarlo al busto.
- Rilassa le spalle e il collo.
- Usa il pollice per tappare la narice destra.
- Usa l’anulare per tappare la narice sinistra.
Una alternativa a Vishnu mudra è appoggiare il dito indice e medio in mezzo alla fronte, utilizzando sempre il pollice per tappare la narice destra e l’anulare per tappare la sinistra.
Benefici:
- Favorisce l’equilibrio mentale ed emotivo;
- Ha un effetto calmante e purificante sui nervi;
- Migliora le funzionalità digestive e il sonno;
- Aumenta la vitalità del sistema nervoso;
- Elimina l’ansia lo stress;
- Favorisce la calma, il rilassamento e la chiarezza mentale.
Come praticarlo:
- Chiudi la narice destra con il pollice, inspira lentamente dalla sinistra.
- Chiudi la sinistra con l’anulare, espira dalla destra.
- Inspira dalla destra, chiudi, espira dalla sinistra.
- Questo rappresenta un ciclo, continua per vari cicli.
Surya Bedha Pranayama
Surya Bedha Pranayama, ovvero la Respirazione del Sole, è una tecnica di respirazione che utilizza solo la narice destra.
Serve per attivare Pingala nadi, e ha come obiettivo quello di aumentare l’energia pranica, l’energia fisica, e rivitalizzare tutto l’organismo.
Scopri di più su Surya Bedha Pranayama nel nostro articolo: La tecnica di respirazione che stimola la vitalità.
Benefici:
- Attiva il corpo e le funzioni corporee, aumenta l’energia (prana) e la vitalità.
- Favorisce il percorso di diminuzione del peso.
- Accresce il calore nel corpo e la capacità digestiva.
- Calma e rinvigorisce i nervi.
- È molto efficace per combattere la depressione.
- Aiuta a ridurre l’ansia e lo stress.
- Pulisce i seni nasali.
Come praticarlo:
- Con la mano destra esegui Nasagra mudra, oppure appoggia il dito indice e medio sulla fronte. Utilizza il pollice per tappare la narice destra, usa l’anulare e il mignolo per chiudere la narice sinistra.
- Tappa la narice sinistra
- Inspira lentamente e senza forzare dalla narice destra
- Alla fine dell’inspirazione, tappa tutte e due le narici e trattieni il respiro per 5 secondi.
- Lentamente espira dalla narice sinistra.
- Questo rappresenta un ciclo. L’aria entra sempre dalla narice destra ed esce dalla sinistra.
Chandra Bedha Pranayama
Chandra Bedha Pranayama, ovvero la Respirazione della Luna, è una tecnica di respirazione che utilizza solo la narice sinistra.
Serve per attivare Ida nadi, e ha come obiettivo quello di ritrovare calma, tranquillità, ma soprattutto rilassatezza.
Scopri di più su Chandra Bedha Pranayama nel nostro articolo: Pranayama yoga: la respirazione della luna.
Benefici:
- Rende la mente calma e stabile.
- Utile in caso di tensione mentale, pressione alta, malattie cardiache.
- Prepara la mente alla meditazione.
- Riduce il flusso della bile e di conseguenza il calore corporeo.
- Calma e rinvigorisce i nervi.
- Pulisce i seni nasali.
Come praticarlo:
- Con la mano destra esegui Nasagra mudra, oppure appoggia il dito indice e medio sulla fronte. Utilizza il pollice per tappare la narice destra, usa l’anulare e il mignolo per chiudere la narice sinistra.
- Tappa la narice destra
- Inspira lentamente e senza forzare dalla narice sinistra
- Alla fine dell’inspirazione, tappa tutte e due le narici e trattieni il respiro per 5 secondi.
- Lentamente espira dalla narice destra.
- Questo rappresenta un ciclo. L’aria entra sempre dalla narice sinistra ed esce dalla destra.
Kapalabhati Pranayama
Kapalabhati è una delle molteplici tecniche che lo yoga ci mette a disposizione e che serve per generare energia nel corpo e per aumentare il livello di concentrazione.
Questo pranayama si può tradurre come “respiro che purifica la parte frontale del cervello”, ma è anche chiamato “respirazione del fuoco”.
Scopri di più su Kapalabhati nel nostro articolo: Kapalabhati: respirazione del fuoco.
Benefici:
- Purifica i polmoni
- Equilibra e rinforza il sistema nervoso
- Tonifica gli organi digestivi
- Elimina la sonnolenza
- Energizza e risveglia la mente.
Come praticarlo:
- Chiudi gli occhi e rilassa tutto il corpo.
- Espira profondamente attraverso il naso fino a contrarre gli addominali.
- L’inspirazione deve avvenire passivamente, lasciando che i muscoli addominali si rilassino.
- Continua a respirare rapidamente in questo modo, per una decina di volte.
- Quando avrai preso confidenza con la pratica potrai ripetere il ciclo per più volte.
Se hai qualche dubbio su come eseguirla correttamente, dai un’occhiata al tutorial gratuito:
Samavritti Pranayama
Samavritti Pranayama, chiamata anche “Respirazione quadrata”, è una respirazione in grado di alleggerire e rilassare il flusso dei pensieri che popolano la nostra mente, e ci riesce favorendo la concentrazione su una serie di movimenti – o fluttuazioni, o costruzioni – immaginarie, che ci aiutano a mettere ordine nel caos.
Scopri di più sulla respirazione quadrata nel nostro articolo: Combatti lo stress con la respirazione quadrata.
Benefici:
- Ha un’azione calmante sul sistema nervoso;
- Aiuta ad affrontare situazioni difficoltose e impegnative;
- Regolarizza la pressione arteriosa e il battito del cuore;
- Rinforza il sistema immunitario;
- È utile per combattere l’insonnia.
Come praticarlo:
- Inspirando, misura la durata del tuo respiro e immagina di disegnare un lato di un quadrato, idealmente per 4 secondi.
- Trattenendo il respiro per 4 secondi, disegna il secondo lato del quadrato
- Espirando per 4 secondi, disegna il terzo lato;
- Trattenendo il respiro per 4 secondi, disegna il quarto lato.
Mridanga Pranayama
Questa tecnica di Pranayama si chiama Mridanga, ovvero la respirazione a tamburo, poiché prende il nome da un diffuso tamburo di origine indiana e dona una sensazione di leggerezza nel petto e serve per sentire i polmoni più liberi e aperti.
Scopri di più sulla respirazione a tamburo nel nostro articolo: Purificare i bronchi con la respirazione a tamburo.
Benefici:
- Purifica i bronchi e l’apparato respiratorio in generale.
- Utile per chi fuma o chi vive immerso nello smog.
- Bilancia le energie di Vata dosha.
- Riduce l’ansia e lo stress.
Come praticarlo:
- Inizia chiudendo gli occhi, rilassando le spalle e il collo e rimanendo in ascolto del tuo respiro spontaneo. Mi raccomando, respira solo attraverso le narici
- Quando hai trovato la giusta concentrazione, porta le mani al petto, con le dita leggermente separate.
- Inspirando, mantieni le dita rigide e separate e con i polpastrelli tamburella sul torace, per tutta la durata dell’inspirazione.
- Espirando, unisci le dita e picchiettale sul torace.
- Continua a respirare in questo modo per 3 – 5 minuti e poi rilassa le mani sulle ginocchia. Mantieni gli occhi chiusi ancora per qualche istante e rimani in ascolto delle sensazioni che la pratica ti ha lasciato.
Sitali e Sitkari Pranayama
Sitali è una parola sanscrita che letteralmente significa: “piacevolmente fresco” ed è una particolare tecnica di pranayama, attraverso la quale è possibile rinfrescare e raffreddare tutto il corpo.
A differenza delle molte altre tecniche di pranayama, le inspirazioni durante Sitali pranayama vengono effettuate attraverso la bocca… e arrotolando la lingua nella forma di un tubo, a U.
Molte persone fanno fatica a piegare la lingua in questo modo, per questo esiste un’alternativa, ovvero Sitkari Pranayama.
Scopri di più sulla respirazione rinfrescante nel nostro articolo: Combattere il caldo con lo yoga? Si può fare.
Benefici:
- Abbassa la temperatura corporea.
- Calma la mente
- Induce rilassamento muscolare.
- Aiuta a controllare fame e sete.
- Da una sensazione di soddisfazione generale.
- Ha un grande effetto disintossicante.
- Riduce l’affaticamento.
- Combatte l’alito cattivo.
- Abbassa la febbre.
- Abbassa la pressione.
Come praticarlo (Sitali):
- Forma una “U” con la lingua arrotolando i lati verso l’alto
- Inspira lentamente dalla bocca. L’inspirazione dovrebbe essere lunga, uniforme e controllata.
- Chiudi la bocca ed espira, sempre lentamente dal naso.
- Continua la respirazione abbinando la respirazione yogica completa.
- Fai in modo di rendere i respiri sempre più lenti e sempre più profondi.
- Ripetila fino a nove volte.
- Se durante l’esecuzione avverti dei capogiri, interrompi la pratica. Potrebbe essere che hai fatto delle inspirazioni troppo veloci o forzate oppure che avevi la bocca troppo aperta.
Come praticarlo (Sitkari):
- Chiudi i denti e sorridi, in modo da mostrare i denti
- Mantieni la lingua rilassata
- Inspira lentamente e profondamente attraverso i denti. L’inspirazione dovrebbe essere lunga, uniforme e controllata.
- Al termine, chiudi la bocca ed espira, sempre lentamente dal naso.
- Continua la respirazione abbinando la respirazione yogica completa.
- Fai in modo di rendere i respiri sempre più lenti e sempre più profondi.
- Ripetila fino a nove volte.
Se hai qualche dubbio su come eseguirla correttamente, dai un’occhiata al tutorial gratuito:
Queste tecniche rappresentano solo una parte dell’immenso patrimonio del pranayama, ma la cosa davvero importante per iniziare è proprio portare consapevolezza al proprio respiro.
Masterclass: Respira meglio, vivi meglio.
Per questo motivo siamo super felici di condividere con te una speciale masterclass gratuita intitolata: Respira meglio e vivi meglio!
Attraverso spiegazioni dettagliate e dimostrazioni pratiche, potrai capire la differenza tra una respirazione efficace e una non corretta, e scoprire se respiri correttamente o meno.
Inoltre, grazie a semplici esercizi, capirai come la respirazione consapevole possa migliorare il tuo benessere fisico e mentale.
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Inoltre, in Yoga n’ Ride crediamo fermamente nel potere del respiro consapevole e per questo motivo, abbiamo creato uno speciale programma adatto a tutti in cui non c’è bisogno del tappetino e nemmeno di saper meditare…. basta solo respirare!
Attraverso dei semplici esercizi di respirazione guidata, con solo pochi minuti al giorno potrai migliorare la tua salute fisica e mentale, ridurre lo stress e trovare equilibrio nella vita quotidiana.
Scopri come il respiro può diventare un alleato prezioso per migliorare ogni aspetto della tua vita nel programma Il Potere del respiro.
…e se vuoi migliorare anche la nostra vita, condividi questo articolo.
Keep breathing…
Ciao Laura ho 27 anni e nn so proprio niente di queste pratiche ma sono abbastanza curioso soprattutto dopo che oggi ho sentito il grande djokovic parlarne proprio di questa tecnica . La mia domanda è posso partire da questa tecnica nn avendo niente alle spalle di competenze e poi il 2 step dopo la respirazione uniforme qual’è? Sembra che dopo questo posso andare avanti a fare altro ma nn ho capito bene . Comunque intanto inizio con questa tecnica aspettando una tua risposta grazie mille
Ciao David,
mi fa molto piacere che sei interessato a questo argomento.
Il primo passo da fare, ancora prima di apprendere l’uniformità del respiro, è quello di verificare se si respira correttamente e puoi farlo attraverso questo video gratuito:
https://pro.stg-yoganridecom-yogacomstg.kinsta.cloud/video/come-respirare-correttamente/
In seguito, la cosa ideale sarebbe esercitare la respirazione corretta nella vita di tutti i giorni e dedicarsi alla pratica yoga. Negli antichi testi di yoga infatti, il pranayama, viene insegnato dopo la pratica delle posizioni (asana). Inoltre, se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio il libro:
Pranayama: la dinamica del respiro
Spero di esserti stata utile, buona continuazione 😊
Salve, volevo fare i complimenti a Laura perché trovo i suoi articoli interessanti e inerenti al mio percorso di conoscenza dello yoga. pratico yoga da più di venti anni, volevo dire il mio pensiero sul pranayama, in quanto lo considero la parte fondamentale delle asana, perché mi permette di allentare le tensioni fisiche e mentali, riuscendo così, pian pianino ad abbandonarmi alla posizione.
Con il pranayama il nostro corpo non produce acido lattico e sarà più flessibile grazie alla profonda ossigenazione che apportiamo a tutto l’organismo e al nostro cervello, mantenendo una mente più concentrata.
Saluti
Romina
Buongiorno Romina,
grazie per la tua preziosa testimonianza 🙂🙏
Buona continuazione anzi, buon pranayama!
Ciao. Raggiungere l’uniformità del respiro serve a respirare così tutto il giorno? Ovvero, ad esempio, 10 respiri profondi ogni 3 minuti? Tutto il giorno? Grazie
Gian
Ciao, grazie per la tua domanda, sarò felice di risponderti.
La realtà è che non c’è bisogno di respirare così il giorno intero.
Basta semplicemente dedicarsi qualche minuto al giorno alla respirazione consapevole per percepirne grossi benefici e fare in modo che piano piano si raggiunga l’uniformità del respiro.
Buona continuazione, Namaste ✨??
ciao laura.ti volevo chiedere una cosa.per quanto riguarda gli esercizi di respirazione ne posso usare più di uno o devo sceglierne uno e fara solo quello.fammi sapere ciao.
ciao, vorrei rispondere a Kimberly in attesa della risposta di Laura (complimenti per questo bellissimo sito)
secondo me lo yoga e’ perfetto per te perche’ praticandolo con dolcezza come stretching sulla base del respiro e coerentemente alle richieste del tuo corpo stesso sciogliera’ gradualmente tutti i nodi che ti legano, se ne hai.
un abbraccio a tutti
ciao ottimo lavoro, bell’approccio leggero diretto e sdrammatizzante (in india quasi mi spaventavano i contorsionisti che vedevo in giro.. ) quasi quasi mi smuovo dalla mia decennale pigrizia 🙂
Ciao Federic,
ottima idea, lasciamoci alle spalle la pigrizia, lo yoga è più facile di quello che si vede in giro :)))
Buona continuazione e spero di vederti presto sul tappetino!
Salve,
ho letto con piacere parecchi articoli su questo sito a dir poco interessante.
E’ da un po’ di tempo che mi passa per la testa di iniziare con lo Yoga ma c’è una perplessità che mi blocca.
Quando si parla di Yoga, ovunque si legge quello che hai scritto tu in questo articolo, ovvero:
”Un fattore importante per la buona riuscita della pratica è riuscire a mantenere una postura comoda, stabile e rilassata. E’ fondamentale che la schiena sia diritta e la testa in linea con la colonna, le spalle e il collo completamente rilassati.”
Qui risiede il mio problema. Queste due frasi insieme per me purtroppo non riescono a sussistere.
Sono giovane, ho 24 anni, una doppia scoliosi e una ‘gobbetta” (dovute forse a una gamba leggermente più corta)
Il dottore mi ha sempre liquidata dicendo che non è assolutamente grave, trattandosi di semplice postura errata.
Qui però non mi trovo d’accordo con il dottore ( e a breve cercherò una seconda opinione) perchè sono veramente ‘storta’ e anche quando cerco di stare dritta.. dritta non sono;
Le spalle ormai sono incurvate verso l’interno, e il collo sporge in avanti.
il vero problema, e ecco il succo della mia domanda, è il dolore. Se provo a stare dritta ho parecchio dolore ovunque; addome, braccia, spalle, schiena e ovviamente collo. Non riesco a stare nella posizione ‘corretta’ per più di due minuti.
Quindi, in poche parole lo yoga non fa per me?
Perchè io a mantenere una posizione ‘comoda’, ‘stabile’ e ‘rilassata’ tenendo la ‘schiena dritta’ (che dritta non lo è mai) non ci riesco. Per stare comoda devo stare curva e anche li comunque il dolore alle spalle è persistente.
Qual è il vostro parere?
Grazie in anticipo!
Ciao Kimberly,
grazie per il tuo commento e perdonami se ti rispondo solo ora… mi era proprio sfuggito!
A questo proposito, ringrazio Paolo che me lo ha ricordato e che ha dato anche lui dato un suo parere.
Per quanto mi riguarda, sono completamente d’accordo con Paolo, lo yoga è anche per te anzi, lo yoga è per tutti.
Bisogna però essere sicuri di fare lo yoga adatto alle proprie esigenze e soprattutto di praticare ascoltando i limiti del proprio corpo arrivando dove il corpo può arrivare e non dove la mente vorrebbe :)))
Non so se nel frattempo hai iniziato a praticare… se così fosse mi piacerebbe sapere se stai iniziando a percepire miglioramenti e come ti senti.
Buona continuazione e ci vediamo alla prossima, un abbraccio ??
salve yoga n’ ride, mi hanno sempre insegnato a praticare pranayama solamente dopo una sessione di asana che calmano la mente e aumentano la concentrazione, non sarebbe meglio quindi prendere consapevolezza del respiro fisiologico imparare il pranayama solamente dopo aver assorbito una certa padronanza del proprio corpo? grazie
Ciao Carlo,
Ti ringrazio per il tuo commento e sono felice di poterti dare la mia opinione.
In realtà, se dovessimo praticare lo yoga seguendo l’ordine di progressione degli 8 anga così come riportato negli yoga sutura di Patanjali, (che é uno dei principali testi di riferimento dello yoga), vediamo che la pratica del pranayama si trova al quarto posto, subito dopo la pratica degli Asana, che appunto, si trova al terzo posto.
Questo succede perché, secondo Patanjali, per dedicarsi alle pratiche di pranayama, é necessario che il corpo sia pronto per rimanere in una posizione comoda e stabile, così da riuscire a mantenere la colonna vertebrale diritta, senza essere disturbato da dolori fisici per lungo tempo.
Quindi in teoria, é necessario avere una certa padronanza del corpo per eseguire il pranayama se lo si fa per lungo tempo.
Ad ogni modo, poiché la pratica del respiro consapevole e del pranayama portano numerosi benefici, se eseguiti ad un livello basico, cioè per qualche minuto, possono tranquillamente essere eseguiti anche se non si ha molta padronanza del proprio corpo. Per questo motivo viene spesso suggerito di eseguirli sedendosi sul bordo di una sedia in modo che possa essere d’aiuto per mantenere la colonna vertebrale dritta.
Spero di esserrti stata utile, buona continuazione :)))
Ciao Laura,
Innanzitutto grazie mille per le tue lezioni. In questa non ho capito bene cosa intendi per “Quando riuscirai a terminare i cicli di respirazione nello stesso lasso di tempo” . Cioè, i 10 cicli, ok, ma cosa intendi per stesso lasso di tempo?. Grazie!!
Riccardo
Ciao Riccardo,
grazie per la tua domanda, sarò felice di risponderti.
Per “lo stesso lasso di tempo” intendo dire che quando, cronometrando le 10 respirazioni, ci impieghi lo stesso tempo.
Mi spiego meglio… per esempio: all’inizio potrebbe essere che per fare 10 respiri la prima volta ci si impiega 5 minuti, poi la seconda volta 4 minuti e 50 secondi, la terza 4 minuti e 20 secondi e così via.
Continuando a fare questo esercizio, arriverai ad un certo punto che per fare 10 respirazioni ci impiegherai sempre lo stesso tempo, per esempio 3 minuti e 50 secondi.
Quindi, quando il tempo per fare 10 respirazioni è più o meno costante (può variare di qualche secondo, non c’è bisogno che sia super preciso), allora si dice che si ha raggiunto l’uniformità del respiro.
Spero di esserti stata utile e se hai altri dubbi, sarò felice di poterti aiutare :))) Buona serata e Namastè!